Il sonno dei bambini

Sleeping KidSegnaliamo questa interessante intervista a G. Honegger Fresco realizzata da Giorgia Cozza .

L’argomento, quello del sonno dei bambini, è uno di quelli che più interessano i neogenitori, e infatti Facciamo la nanna è stato il primo best-seller dell’autrice Grazia Honegger Fresco, pedagogista allieva di Maria Montessori.

Signora Honegger Fresco, nella prima parte di Facciamo la nanna, lei fa un’analisi critica dei cosiddetti metodi che insegnano come far dormire i bambini e in particolare è molto dura con la proposta di Eduard Estivill che nel suo libro suggeriva di lasciar piangere i bimbi per intervalli di tempo sempre più lunghi, per abituarli a riprendere sonno senza chiamare i genitori.

Quella contenuta nel libro di Estivill era una proposta terribile, un condizionamento forzato e violento del bambino anche molto piccolo. Suggerimenti che inducono un comportamento assolutamente non rispettoso nei confronti del bambino. Una proposta inaccettabile che Estivill stesso, proprio l’anno scorso, ha sconfessato! Dopo che tante famiglie hanno applicato il metodo dell’estinzione graduale teorizzato nel suo libro, Estivill ha ritrattato, dichiarando ufficialmente che quelle indicazioni valevano solo “per bambini al di sopra dei tre anni che soffrivano di insonnia infantile per abitudini scorrette”.

Nelle pagine di Facciamo la nanna, invece, si suggerisce non tanto come risolvere, quanto piuttosto come prevenire le difficoltà di addormentamento…

Sì, perchè un buon sonno si costruisce durante la giornata. Il bambino ha fame di cose interessanti, ha bisogno di muoversi, di trascorrere del tempo all’aria aperta, di agire. Maria Montessori diceva che le mani sono l’organo dell’intelligenza. Se nel corso della giornata il bambino resta molto passivo, non può fare cose che rispondano ai suoi veri interessi, non è impegnato in attività creative, alla sera la sua mente non è stata abbastanza attiva per desiderare il sonno. E ricordiamo che non si può dormire a comando, è il cervello il direttore d’orchestra: il sonno viene dopo una giornata ben spesa, una giornata davvero a misura di bambino.

Facciamo la nanna chiarisce che i risvegli notturni nei primi tempi successivi alla nascita sono fisiologici, poiché i ritmi sonno-veglia del neonato sono diversi da quelli dell’adulto. Mentre con i bimbi più grandicelli, può capitare che le difficoltà nel prendere sonno siano il segnale di un malessere.

Sì perché oggi non c’è sufficiente attenzione verso i bisogni del bambino. Già nel 1952 gli studi di Bowbly avevano evidenziato un collegamento tra la mancanza di cure materne stabili e una forte insicurezza del bambino. Insicurezza e disagio che poi ogni piccolo somatizza a modo suo, a livello di comportamento (manifestando inquietudine) o a livello fisico con eczemi e sfoghi della pelle o, appunto, con problemi di insonnia.

Oggi per molti genitori l’argomento nanna è un vero problema, fonte di dubbi e preoccupazioni. E infatti tra i libri più venduti troviamo proprio i manuali dedicati al sonno del bebè. Come si spiega questo bisogno dei genitori, questo ricorso agli esperti, alle guide, ai manuali?

È finito il tempo della famiglia allargata, le neomamme non possono contare sulla trasmissione di saperi da parte delle altre donne della famiglia, perchè già le loro madri si erano allontanate dalla vera sapienza legata alla maternità. Ci si è allontanati dalla conoscenza di quello che è un bambino piccolo, dei suoi bisogni, delle sue esigenze. Si è persa quella sapienza antica che si tramandava di madre in figlia, quelle conoscenze e quelle tradizioni che potevano avere degli aspetti discutibili, ma in gran parte erano basate sul buon senso, un buon senso che oggi non c’è più! In questa situazione, i neogenitori si sentono necessariamente un po’ smarriti, e allora cosa fanno? Leggono il manuale, chiedono risposte al pediatra anche per aspetti dell‘accudimento che non riguardano le malattie. Ma il pediatra ne sa meno della mamma a proposito di quel bambino, è lei la vera esperta quando si parla di suo figlio. Purtroppo le mamme hanno perso fiducia in loro stesse

(fonte: bambinonaturale.it)

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Adottare in Bolivia: ora si può!

1820 ninaboliviana

Dopo otto anni la Bolivia ha riaperto ufficialmente alle adozioni internazionali. Questa notizia è di grande importanza per noi che siamo uno dei 5 enti accreditati nel Paese! Di più: non siamo semplicemente accreditati, dal momento che la storia stessa del Conventino inizia in Bolivia, dove don "Bepo" Vavassori, fondatore dell'Associazione Il Conventino, iniziò a operare alla fine degli anni Sessanta, con il Patronato "Ciudad del niño". Quell'ente, in un primo tempo, offriva il sostegno missionario in loco ai bambini poi, a partire dal 1972, diventò il centro di riferimento per il Conventino Adozioni di Bergamo, con l'obiettivo di trovare una casa a quei bambini che non trovavano cure, assistenza e famiglia in Bolivia. Con l'emanazione del nuovo Codice per l'infanzia e l'adolescenza e di un Protocollo che regolamenta le nuove procedure siamo finalmente operativi e pronti a partire!

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Associazione Il Conventino Onlus Adozioni internazionali

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